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Approfondimenti

Aria: quando la noia di uno SoL si trasforma in emozione

Non sono mai stato un amante degli Slice of Life, e non lo sono tuttora. Trovo ancora molti SoL vuoti e noiosi, privi di una identità e di un ruolo se non quello di attirare lo spettatore con i metodi che noi tutti conosciamo per poi… non dire niente.

Parliamoci chiaro, anche se si tratta di uno SoL rimane un’opera di narrativa e come tale deve intrattenere. Un genere che mostra dei “semplici” frammenti di vita quotidiana è estremamente difficile da cogliere e sfruttare adeguatamente. Non è come un’opera action dove basta che metti 4 bei combattimenti e hai fatto il tuo lavoro; non è come un sentimentale in cui metti 4-5 personaggi, qualche flag e parte la ship; non è come un drammatico dove è molto facile coinvolgere lo spettatore nelle vicende. [NB: non è propriamente così, ma ho posto il discorso in questa maniera per far capire meglio il concetto].

In uno Slice of Life non basta mettere qualche stralcio di vita quotidiana per conquistare lo spettatore, serve molto di più. Devi riuscire a creare coinvolgimento, impatto emotivo e intrattenimento al pari di scene d’azione, romantiche e drammatiche ma con scene di vita ordinaria. E per fare una cosa del genere l’autore, prima ancora di saper disegnare o saper creare una storia, deve saper vivere felicemente. Senza questa qualità è impensabile che qualcuno riesca a creare uno SoL appassionante, felice ed emozionante. Se in un battle basta che inserisci 4 combattimenti per arrivare a 4/10, in uno SoL inserire delle scene slice of life ti fa arrivare a 2/10.

Per questo motivo, io non posso far altro che immaginare l’Amano (autrice di Aria) in questo modo, come una donna che nella rigida società giapponese e nel ciclo infernale dei mangaka riesce a essere felice, assaporando le gioie della vita.

Nel suo manga è riuscita a infondere un’atmosfera magica, ma partiamo con la trama:
<<In un futuro lontano l’uomo è riuscito a terraformare Marte, ma il conseguente scioglimento dei ghiacci ha portato il pianeta a essere quasi completamente sommerso dall’acqua, tanto da essere rinominato Aqua. Si è deciso quindi di costruire Neo-Venezia, una città a immagine e somiglianza di Venezia, città scomparsa nella Terra. Akari è una giovane ragazza giunta ad Aqua per imparare il mestiere di Undine, guida turistica in gondola, e noi assisteremo con lei la sua nuova vita.>>

L’incipit è semplice però intrigante grazie alla componente sci-fi e all’ambientazione. Un futuro lontano dove l’uomo ha raggiunto un livello tecnologico tale da riuscire a terraformare Marte, e decidono di creare una città dove le persone si spostano con le gondole remando a mano? Si, perché Neo-Venezia è abitata da persone che amano la loro città e che “fuggono” dalla Terra per riscoprire il piacere di fare le cose con le loro mani, dedicando a ciascuna cosa il suo tempo e traendo da queste stesse cose le piccole gioia della vita. Un tema in perfetta linea per uno Slice of Life.

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Ma non è solo per questo tema che ben si adatta al genere che Aria spicca nei confronti degli altri. Al contrario di tanti altri Aria vanta un’ambientazione meravigliosa: Neo-Venezia. Oltre a riprendere molto fedelmente una città famosa e amata in tutto il mondo (abbiamo edifici storici, il carnevale, lo sposalizio del mare…), l’Amano è riuscita a condire il suo mondo con delle delicate punte di sci-fi. Oltre alla presenza di oggetti sci-fi, abbiamo ben 4 “nuovi” mestieri che si basano sui 4 elementi (acqua, terra, aria, fuoco), 4 mestieri essenziali per la sopravvivenza di Neo-Venezia uno dei quali è proprio l’Undine (acqua), che porta un indispensabile beneficio economico alla città. Lo stesso calendario subisce delle modifiche dal momento che Marte ha un periodo di rivoluzione circa il doppio della Terra (un anno marziano corrisponde a due anni terrestri). I continui riferimenti allo scorrere delle stagioni e, più in generale, questa ambientazione “futuristicamente arretrata e familiare” permette ad Aria di acquistare un aspetto fantastico, riuscendo a stuzzicare il lettore e a catturarne l’attenzione, immergendoli in questo curato e dettagliato mondo.

Come ultima cosa vorrei parlare dei personaggi, secondo me centro focale di qualsiasi genere di storia. In Aria i personaggi ricalcano leggermente alcuni topos, abbiamo Akari, la nostra protagonista dolce, un po’ ingenua ma che riesce a trovare la gioia nelle piccole cose (molto importante che la protagonista segua il medesimo obiettivo del manga). Oltre a lei abbiamo due coprotagoniste, sue grandi amiche, apprendiste esattamente come lei: Aika,  scorbutica ma gentile e allo stesso tempo un po’ piagnucolona; Alice, la più giovane che presenta tra le tre i comportamenti più maturi ma al contempo i più infantili. Tre personaggi che richiamano facilmente alcuni archetipi, permettendoci subito di capire il loro personaggio, ma al contempo si tengono ben lontani dalle solite estremizzazioni giapponesi riuscendo a distaccarsi dallo stereotipo. A queste tre ragazze si affiancano le loro tre maestre: Alicia, sempre sorridente, piena di grazia e di pazienza per la giovane Akari; Akira, severa e scorbutica quanto la sua allieva Aika; Athena, maldestra e sbadata tanto da essere lei a essere rimproverata dalla sua allieva Alice.

Col passare dei capitoli, le 3 protagoniste cominceranno una lenta e graduale crescita, dove perderanno i loro tratti più ingenui e infantili. O meglio, limeranno questi loro tratti perché non cambieranno mai la loro essenza, semplicemente faranno quei passi che ognuno di noi deve fare all’entrata dell’età adulta, assottigliare e controllare i propri difetti e comportamenti immaturi – che rimarranno sempre, anche inconsciamente – a favori di quelli maturi. Parallelamente a questo percorso abbiamo lo spazio dedicato alle loro maestre che sono il loro punto di riferimento, delle guide che le sorvegliano e le proteggono, delle guide apparentemente perfette… ma umane anche loro.

Spero di non essere stato troppo noioso e che sia riuscito a stuzzicarvi almeno un poco. Potete trovare l’ordine di lettura/visione di Aria su questo link. Fatemi pure sapere nei commenti la vostra opinione sugli Slice of Life e quali sono i vostri preferiti!

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Ijneb
Un semplice pinguino antartico, attualmente in soggiorno in Italia grazie a uno scambio culturale. Ha una scorta infinita di Kinder Pinguì con cui rinfrescarsi nella afose giornate estive tra la lettura di un manga e l'altro.