Now and Then, Here and There
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NicchiaGMW: Now and then, here and there

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È di uso comune pensare all’animazione come veicolo artistico per trasmettere determinate sensazioni, pensieri o riflessioni: Ima, soko ni iru boku – Now and then, here and there (1999-2000) – riesce mirabilmente nell’intento, riproponendo canoni narrativi propri degli isekai in un’ottica più cruda, violenta, opprimente ma allo stesso modo agrodolce.

Now and then, here and thereEssendo un inguaribile ottimista, Shu non è predisposto a provare nessun pensiero negativo. Durante una breve escursione in città viene attirato da una presenza sopra ad un camino di una ciminiera, da qui incontra Lala-ru(Lu), una misteriosa ed empatica ragazzina in grado di manipolare l’acqua che porrà fine al suo quieto vivere. Vengono quindi trasportati in un mondo deserto e amabilmente violento. Una realtà macchinata da Re Hamdo, l’uomo alla ricerca della ragazzina: la sua unica speranza di sopravvivenza. Ma anche l’uomo che recherà una sofferenza insopportabile ai personaggi e a tutto l’ecosistema circostante.

Considerando la struttura di un isekai standard, è interessante notare come i protagonisti siano stati in questo caso catapultati in una realtà non idealizzata/magica ma in una dimensione diametralmente opposta alla città di Shu, della quale non ti è data nessuna informazione o aiuto di qualche sorta.
Il primo tema che si manifesta è sicuramente quello del conflitto, tuttavia non si parla di storie epiche o di spaccati politici – la vicenda si articola più che altro nel modo con cui delle persone ordinarie possano sopravvivere a situazioni apparentemente insostenibili e soffocanti.

Now and then, here and thereAltri topic delicati quali schiavitù, stupro e sfruttamento minorile vengono trattati con estrema facilità. Niente di quello che accade qui viene fuori da qualcosa che non accadrebbe pure nel nostro mondo.

A dare un valore aggiunto a tutto quanto c’è sicuramente un’ottima regia: Daichi per quanto mi riguarda ha saputo mostrare una grande sensibilità nella gestione di questi soli 13 ma intensi episodi, in special modo nelle scene più climatiche caratterizzate spesso da pause drammatiche.

Fantastici secondo me pure gli storyboard di Hiramatsu e Ohashi che in certi punti hanno saputo dar vita a composizioni molto evocative e ricche di informazione visiva – caratteristiche importanti che m’hanno aiutato nel coinvolgimento complessivo.

Se in qualunque altro tipo di storia questi personaggi a primo acchito poco interessanti non avrebbero funzionato, qui riescono ad essere invece adeguati e credibili.

Now and then, here and thereShu d’altronde, è il classico archetipo del ragazzo shonen dotato di forza di volontà imbattibile, ottimismo inesauribile, colui che si rialza sempre. Semplicemente, è finito nella storia sbagliata, una storia dove non verrà ascoltato da nessuno, dove non verrà dato credito al suo eroismo, dove infondo è costretto ad avere paura come un umano qualunque. Hamdo invece costituisce l’antagonista per antonomasia, vi risulterà molto irritante ma non per questo fuori luogo. Ci sarebbero diversi aspetti da approfondire su molti altri personaggi ma preferirei lasciarli allo spettatore.

Va detto che nonostante tali personaggi riescano a “recitare” bene la loro parte, manchino un po’ di “appeal“: a visione finita nessuno di loro sarà veramente memorabile, per cui sconsiglio la visione a chi cerca personaggi estremamente poliedrici e dalle scelte sempre razionali. Per quanto mi riguarda però, NTHT rimane un ottimo modo per rappresentare il conflitto senza dover implementare necessariamente una componente mecha.

Reperibilità: Kanji-subs.

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