Katanagatari è tratto da una serie di light novel scritte da Nisio Isin (stesso autore di Monogatari Series, Zaregoto e Medaka Box) del 2007. Lo studio White Fox ha adattato la serie in un anime di 12 episodi da 50 minuti ciascuno nel 2010.
Il famoso fabbro Shikizaki Kiki, durante la sua intera carriera nel periodo Sengoku, forgiò un totale di 1000 spade: le sue ultime dodici creazioni vengono considerate da tutti i suoi capolavori per eccellenza, grazie ai loro poteri distruttivi. Associato a questi poteri vi è anche un devestante veleno che si dica riesca a corrompere ogni possessore di una delle dodici katane leggendarie. L’opera è ambientata in Giappone in epoca Edo (XVIII – XIX secolo) durante il periodo di massimo splendore degli Shogun. Ai servigi dello Shogun c’è Togame, un’abile stratega incaricata di trovare le dodici spade leggendarie. Precedentemente furono mandati combattenti di ogni tipo per recuperare i capolavori di Shikizaki, ma ognuno di essi, corrotto dal veleno, volle tenere per sé la rispettiva katana, rendendo così ancora più difficile il loro ottenimento. Togame decide dunque di chiedere aiuto a Yasuri Shichika, ultimo erede della scuola Kyotōryū, uno stile di combattimento che permette al ragazzo, usando i propri arti come katane, di combattere efficacemente a mani nude contro avversari armati di spade; essendo gli eredi della scuola Kyotōryū incapaci di usare una katana è per loro impossibile contrarre il veleno. Shichika non conosce il mondo esterno poiché è cresciuto con il padre e sua sorella esiliati su un’isola deserta, attirato dal carattere della ragazza e dal conoscere il mondo esterno decide di partire con lei. Comincia dunque qui l’avventura di Shichika e Togame alla ricerche delle dodici katane leggendarie.
Togame, una ragazza dai lunghi capelli platinati, è l’autoproclamata stratega dell’impero dello Shogun. Il suo sogno è quello di fare carriera tra le fila del regno per poter diventare lo stratega più grande del Giappone. Togame è una ragazza meschina, subdola, egoista, doppiogiochista e sempre in cerca d’attenzioni, a tal punto da ordinare a Shichika di innamorarsi di lei fin dal loro primo incontro. Quando si pone un obiettivo diventa testarda e non ascolta più nessuno finché non lo raggiunge attraverso i suoi piani e le sue strategie. È talmente arrogante, presuntuosa e piena di sé da sfoggiare con orgoglio anche i propri difetti, come ad esempio le sue doti combattive inesistenti e la sua incredibile fragilità paragonabile a quella di un foglio di carta. Shichika invece è il suo esatto contrario: ingenuo e spericolato, lascia dettare le sue azioni totalmente dall’istinto e non fa affidamento su altro.
Durante la storia faranno la loro apparizione moltissimi altri personaggi, che chiamarli secondari sarebbe riduttivo. Ogni personaggio avrà una storia alle sue spalle e una personalità unica. E’ incredibile come in pochi minuti l’opera riesca a trasmettere tutte le emozioni e i sentimenti provati dai nemici del duo. Uno dei più grandi pregi di Katanagatari è quello di riuscire a dare un’incredibile importanza al ruolo dei Ninja (altri cercatori di katane, nemici Togame e Shichika) e dei possessori delle spade, portandoli quasi alla pari dei protagonisti, rendendoli praticamente vivi e vicini allo spettatore.
Togame a causa del suo tragico passato risulta come una ragazza fredda, gli unici sentimenti che è capace di provare sono tristezza, dolore, odio e paura. Ha passato la sua intera vita venendo continuamente tradita, perdendo così le persone che amava e il suo futuro. Shichika è un ragazzo solitario che non si è mai rapportato con qualcuno diverso da sua sorella e da suo padre, a tal punto da confondere il volto della sua compagna con quello dei passanti. Ha passato l’intera vita ad allenarsi in un’arte destinata a morire con lui e preferisce quindi agire di impulso piuttosto che perdersi in chiacchiere.
Durante le prime tappe del viaggio il ragazzo si comporterà come una semplice marionetta nelle mani della ragazza. Quando lei gli ordinerà di uccidere, lui ucciderà, quando gli ordinerà di fermarsi, lui si fermerà.
Shichika e Togame, in seguito, impareranno sempre di più a far affidamento l’uno all’altra, trasformando così le loro abitudini solitarie in una collaborazione unica. Diventeranno la coppia perfetta: Togame la mente (il Kenshi, lo spadaccino) e Shichika il braccio (la sua spada).
La crescita dei protagonisti durante il viaggio è enorme. Togame da titubante e sospettosa verso chiunque imparerà a fidarsi un pochino anche del prossimo, non solo di Shichika. Imparerà ad aprire il suo cuore e conoscerà sentimenti come la gelosia e la felicità grazie al suo partner. Shichika, da spada il cui unico diritto è soltanto quello di scegliere il proprio padrone ma non chi uccidere, si trasformerà in una vera e propria persona, arrivando addirittura a trasgredire più volte agli ordini della sua Kenshi, prendendo iniziative proprie. Non riusciranno più a vivere separati l’uno dall’altra essendo ormai diventati una cosa unica. Saranno protagonisti di un’infinità di gag che investiranno lo spettatore con il loro amore comico e che farà ridere anche durante i momenti di serietà, senza però andare a rovinare in alcun modo l’atmosfera, rendendo al contrario la visione più piacevole e scorrevole.
L’anime riesce a coinvolgere a pieno lo spettatore, lo farà innamorare di ogni singolo personaggio, e diventerà dunque difficile per lui potersi separare dai nemici di Togame e Shichika, poiché, al contrario di moltissimi altri anime, per loro non si riuscirà a provare odio, ma soltanto compassione.
La visione è incredibilmente scorrevole, nonostante i suoi 50 minuti ad episodio sembrerà come vederne soltanto 10, senza mai annoiare. I disegni hanno uno stile molto accattivante (soprattutto durante gli ultimi 50 minuti) e pulito, ciò permette di dare ancora più espressività all’opera.
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Buon cheerio a tutti!
Heichou
