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Intervista a Makoto Yukimura (Planetes, Vinland Saga) – parte 2

Seconda parte dell’intervista di Makoto Yukimura realizzata da REALQ. Questo articolo è una semplice traduzione, potete trovare la versione originale qui. Per la traduzione della prima parte dell’intervista andate su questo link.

Domanda: C’è qualcosa che ti fa esitare mentre disegni il tuo manga?
Yukimura: Per quanto riguarda i personaggi, probabilmente le mani. Questa parte del corpo richiede molto tempo per essere disegnata bene. La forza della presa di un personaggio sull’elsa di una spada, ad esempio. Inoltre è difficile disegnare le differenze tra le mani di un maschio e quelle di una femmina. Non a caso le mani sono la parte più espressiva di un personaggio, dopo il volto. Una volta avevo sentito che si può definire la personalità di una persona dalle sue mani, per questo tendo sempre a guardarle. (ride)

Puoi simulare un’espressione facciale, ma le tue mani mostreranno sempre quanto duramente hai lavorato – o quanto non duramente hai lavorato. Se mostri la vita di un personaggio nelle sue mani, avrai dei buoni risultati.

Domanda: Quando hai iniziato a prestare attenzione a come disegnare la mani?
Yukimura: Sin da quando ero giovane. Ma ancora oggi trovo difficile disegnarle.

Quando guardo i lavori di altri mangaka, spesso i volti sono ben disegnati, ma le mani quasi mai. Per dirla senza tanti giri di parole, se dovessi scegliere un artista tra tanti, lo sceglierei in base a come disegna le mani.

Domanda: C’è qualcuno che usi come riferimento?
Yukimura: Sono influenzato sopratutto da artisti con un grande grado di realismo. Quando parliamo di mani, bisogna per forza citare Katsuhiro Otomo. Ma non solo per le mani, per tutto! (ride)

Inoltre i giovani e gli artisti emergenti sono tutti piuttosto bravi. Le loro mani sono carine, ma riesci a vedere chiaramente anche tutta la struttura.

Domanda: Cosa pensi di queste mani? (Mentre guarda le mani di Sigurd sui fogli di Yukimura [NOTA: Sigurd è un personaggio di Vinland Saga])
Yukimura: Queste mani sono disegnate abbastanza bene. Nel caso di Sigurd, nonostante la muscolosità, le sue mani non sono ruvide. Questo perché sono i suoi scagnozzi a fare il lavoro sporco. Nel caso di Thorfinn invece [NOTA: Thorfinn è il protagonista di Vinland Saga] le mani hanno tanti piccoli tagli mentre la pelle è spellata in più parti e con piccole crepe.

Feeling inferior? Don’t worry. You can always be selfish.【2nd interview with Makoto Yukimura】

Domanda: Ci sono scene in Vinland Saga con una forte influenza della tua esperienza personale?
Yukimura: Quando Thorfinn si inginocchia chiedendo scusa. (ride)

In particolare la parte dove dice, “Per favore. Non ti chiederò di perdonarmi, ma permettimi di vivere un po’ più a lungo.” Disegno manga da 20 anni. C’è sempre un’ombra di colpevolezza che mi turba. Scusate per il mio egoismo. Per questo motivo, io sento di dover, almeno, disegnare qualcosa che i lettori ameranno… non sono niente senza questo.

Thorfinn è un giovane vichingo dell’europa medievale. Fin da bambino ha saccheggiato, combattuto e compiuto molte altre azioni terribili. I suoi sentimenti sono cambiati mentre cresceva, e ha iniziato a sentirsi in colpa per le sue azioni passate. I fantasmi di coloro che ha ucciso gli appaiono in sogno, e lui viene devastato dagli incubi. 

Io sono qui oggi solo grazie alla cura delle persone che mi sono state vicine. Sono veramente grato a loro. Se qualcosa riguardo Thorfinn viene dalla mia esperienza, è sicuramente questo.

Nel suo stato attuale, il protagonista non ha il diritto di condannare nessuno. Non importa che tipo di furfanti incontri, Thorfinn sentirà sempre di essersi comportato peggio in passato.

Domanda: Sapevi fin dall’inizio che Thorfinn sarebbe cresciuto in questa maniera?
Yukimura: Sì. La storia inizia con la premessa di un protagonista destinato a compiere atti terribili, un protagonista che va dall’essere l’oppressore a essere l’oppresso, in questa trasformazione riceve molti insegnamenti e diventa un adulto. Decide allora di partire, “Andrò in una nuova terra oltre il mare e costruirò un paese pacifico.” Questa decisione è una fuga dai valori che dominavano la società medievale. Al tempo le persone non si sentivano cattive nell’intraprendere guerre e saccheggiare altri paesi. E, nonostante i nemici fossero degli esseri umani, credevano che avevano il diritto di rendere i deboli degli schiavi e ucciderli se ne avessero avuto il bisogno. Nella società medievale, comportamenti del genere erano visti come corretti. Thorfinn accumulò molta esperienza, e cominciò a odiare questo sistema. Ma non aveva il potere per cambiare il sistema… decise quindi di partire. Ci sarebbe stato un terribile spargimento di sangue se avesse deciso di cambiare il mondo. Si convinse per questo motivo di lasciare il cambiamento a Canuto. Perchè Canuto aveva il potere e la via più breve per il cambiamento. “Io sono diverso,” disse. “Io vivrò in una maniera diversa.”

Quando cerco di descrivere a parole queste cose, sembra quasi che molti dei miei pensieri siano riflessi nel mio lavoro. (ride)

Domanda: Dalle tue esperienze dell’infanzia e dal tuo processo di scrittura, ho la sensazione che sei un perfezionista che non vuole compromessi quando si parla di obiettivi o ideali. Le persone attorno a te sentono la stessa cosa?
Yukimura: Anch’io penso di essere un perfezionista. In passato, i miei colleghi più anziani e insegnanti dicevano, “Se 100 punti indica un capolavoro e 0 punti il nulla, è facile arrivare a 80 punti. Tuttavia, ogni punto oltre gli 80 è incredibilmente difficile da ottenere. Passati i 90 diventa così arduo che dovrai sputare sangue. E nessuno arriva ai 100.”

Non so se, secondo degli standard assoluti, i miei lavori arrivino a 80 punti. Ma, per i miei standard, presto molta attenzione a ciascun punto oltre gli 80. Ci tengo così tanto che gli altri vedendo i cambiamenti che faccio mi dicono, “Perché hai posticipato la scadenza? Cos’è cambiato rispetto a prima?” (ride)

Domanda: Come ti senti quando ti ritrovi a cestinare il copione di un intero capitolo?
Yukimura: È triste sapere che il lavoro che hai fatto non ha prodotto risultato, ma per me la cosa peggiore è rimpiangere di non aver fatto quelle modifiche, anche se si tratta di cestinare tutto. Se devo scegliere di soffrire un attimo mentre disegno, allora soffro. Il rimpianto dura molto più a lungo…

Domanda: Sei contento della risposta del pubblico occidentale ai tuoi lavori?
Yukimura: Certo. È incoraggiante sapere che apprezzano il mio lavoro. Sopratutto quando ho sentito che alcuni di loro leggono “Vinland Saga” con a fianco un dizionario. (ride)

Domanda: Permettimi di cambiare argomento. Un consiglio dagli adulti ai bambini… Pensi sia importante rimarcare l’importanza di avere dei sogni? Dovremmo dire ai bambini di avere sogni e raccontargli che i loro sogni diverranno realtà?
Yukimura: Ero solito pensare che i sogni fossero dei meri desideri. Tuttavia io ero un buono a nulla, quindi penso fosse semplicemente invidia. (ride)

…Quantomeno, non penso che fare qualunque cosa vuoi sia una cosa bellissima. Ciò che è veramente bello è l’aiutarsi a vicenda, il volontariato… Trovare una casa per un cane randagio o fare cose che le altre persone non vogliono – ecco cosa è magnifico.

Questo include anche me, ma fare solo quello che vuoi è semplicemente egoismo. Io ho ricevuto il mio ruolo nella società, ma non sono riuscito a portarlo avanti. Non ero una persona abbastanza modesta per farlo. Avevo quel pensiero perché pensavo che avrei fatto quello che volevo indipendentemente cosa le altre persone mi dicessero.

Penso sia la stessa cosa per tutti. Coloro che fanno quello che vogliono e hanno successo sono semplicemente quelli che finiscono ad avere un posto nella società. È un miracolo. Dopotutto quello che alcune persone vogliono è portare avanti del terrorismo senza senso… Ma è la stessa cosa. Sono entrambi sogni.

Domanda: Se potessi dare un’ora di consigli al te stesso da giovane, cosa gli diresti?
Yukimura: D’istinto direi di fare tre volte più attenzione alla strada (ride)

Tolti gli scherzi, direi, “Sei preoccupato di essere inferiore agli altri. Ma non preoccuparti.” Racconterei a me stesso di come non esista un’unica regola per misurare una persona. “Esistono persone di tutti i tipi,” direi. “Non esiste un singolo parametro che riesca a valutarci bene tutti.”

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Ijneb
Un semplice pinguino antartico, attualmente in soggiorno in Italia grazie a uno scambio culturale. Ha una scorta infinita di Kinder Pinguì con cui rinfrescarsi nella afose giornate estive tra la lettura di un manga e l'altro.